Occupazione suolo pubblico

Occupazione suolo pubblico : Spiegata brevemente

Occupazione suolo pubblico

Per occupazione suolo pubblico  intendiamo la sottrazione, che sia temporanea o permanente, di una parte di suolo, soprassuolo o sottosuolo appartenente al demanio e al patrimonio indisponibile del Comune o di aree private gravate da servitù di uso pubblico. 

Occupazione suolo pubblico: come può essere

L’occupazione suolo pubblico o privato gravata a servitù di pubblico passaggio può essere distinta in due forme:

permanente: quando ha un’autorizzazione con validità di un anno o almeno sessanta giorni, avente una ricorrenza per due anni consecutivi e che abbia mantenuto le stesse caratteristiche quali la superficie, la tipologia e il periodo; 

temporanea: quando ha un’autorizzazione differente dalla precedente ovvero una durata inferiore ad un anno. Per ovvie ragioni nel caso di cantieri stradali ed edili l’occupazione di suolo pubblico è temporanea, a prescindere dalla durata degli stessi lavori e fino alla conclusione degli stessi.    

Occupazione suolo pubblico: cosa occorre

Per far sì che venga occupato il suolo pubblico o privato, soggetto a servitù di pubblico passaggio in modo permanente o temporaneo, è obbligatorio avere una concessione. 

Il richiedente si rivolge al Municipio di competenza in cui fa parte il suolo pubblico richiesto, ad eccezione dei casi in cui vi sia la competenza di una Struttura centrale.  

Agli esercizi commerciali di somministrazione di alimenti e bevande che prevedono le consumazioni al tavolo sono consentite, tramite regolare rilascio di concessione, le occupazioni di suolo pubblico attrezzate con tavolini, ombrelloni, gazebi, sedie e fioriere. 

La concessione di occupazione suolo pubblico può essere richiesta dai titolari di esercizi commerciali per ovvi motivi funzionali allo svolgimento della loro attività, purché non vadano ad ampliare la loro superficie di vendita. 

 

Occupazione suolo pubblico: canone dovuto

C’è un canone da pagare per l’occupazione suolo pubblico? La risposta è Sì. C’è un canone da pagare, sia per la concessione permanente che per la concessione temporanea. Tale canone può avere un importo vario a seconda del valore economico dell’area utilizzata o per la sottrazione degli spazi imposta alla collettività e agli interessi pubblici legati all’occupazione. 

Il canone occupazione suolo pubblico può essere pagato in due soluzioni di importo uguale, senza alcuna aggiunta di interessi. I mesi interessati sono gennaio e giugno dello stesso anno di riferimento. Se l’importo risulta uguale o maggiore di 500 euro allora potrà essere suddiviso in quattro rate di importo uguale che saranno saldate sempre senza interessi nei mesi di gennaio-aprile-luglio-ottobre dell’anno di riferimento. 

Per quanto riguarda l’occupazione suolo pubblico temporanea il canone non può essere rateizzato.  Infatti, il mancato pagamento o parziale pagamento del canone implica l’aggiunta di una penale pari al 30% dell’importo dovuto o del restante canone dovuto, oltre agli interessi legali da calcolarsi  giornalmente a decorrere dalla scadenza del termine entro il quale andava versato il pagamento. 

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